Ambasciatore di tipicità
Ci sono tutte le nuance del territorio nell’Amarone 2018, il millesimo presentato ufficialmente al Palazzo della Gran Guardia a Verona in occasione della prima giornata di Amarone Opera Prima, l’evento di anteprima organizzato dal Consorzio Vini Valpolicella.
Un profilo, quello dell’annata 2018, caratterizzato – secondo l’analisi realizzata per il Consorzio da Giambattista Tornielli, professore associato di Arboricoltura generale e coltivazioni arboree dell’Università degli studi di Verona – da un “andamento meteorologico nel complesso instabile, con temperature medie leggermente superiori alla media storica da marzo ad agosto e con piovosità superiore alla media specialmente nei mesi di marzo e maggio. Un fenomeno atmosferico che ha dotato i terreni di una buona risorsa idrica.
Dal punto di vista fenologico, le principali fasi di sviluppo della pianta sono state in linea con il dato storico, con una maturazione solo leggermente anticipata, mentre i parametri tecnologici di maturazione sono stati generalmente bilanciati, con una buona dotazione di zuccheri e antociani anche se in alcuni casi con livelli di acidità inferiori alla media. La vendemmia per messa a riposo delle uve è così iniziata con qualche giorno di anticipo, con un decorso dell’appassimento piuttosto rapido (caratteristica comune negli anni recenti) che si è svolto comunque in assenza di problematiche fitosanitarie”.
Sul fronte dei volumi, la produzione di uva è stata piuttosto abbondante con oltre 971mila quintali raccolti, dei quali circa 335mila messi ad appassire per la produzione dell’Amarone e del Recioto. “Nel complesso l’annata che approda sui mercati quest’anno ha tutte le carte in regola per esprimere appieno la tipicità del territorio della Valpolicella nei calici”.