La Val di Mezzane è un territorio che vanta radici antiche, ed è proprio in questa zona che nasce l’Azienda Agricola San Cassiano, racchiusa nella storia di una famiglia, quella dei Sella. “Tutto inizia nel 1964 quando mio nonno, Albino Sella, riscattò alcuni ettari di terreno in questa valle con il suo lavoro di mezzadro – spiega il nipote Mirko -. Dopo un inizio non facile e circa un ventennio di allevamento di pecore, ha iniziato a lavorare con i vigneti e gli uliveti. Da quel momento non ci siamo più fermati e adesso la nostra realtà conta circa 24 ettari”.
“I nostri vini, così come il nostro olio, nascono dalla passione per questo territorio – racconta Mirko -. Questa terra infatti non è solo il nostro lavoro, ma la nostra casa per questo la custodiamo da generazioni con rispetto”.
Un rispetto che si trasmette anche nel lavoro e su queste colline costituite da terreno calcareo prendono forma vini di grande carattere. “Le uve, dopo aver maturato al sole estivo, vengono messe a riposare sui graticci, dove il tempo e l’aria aumentano il naturale apporto zuccherino e l’intensità organolettica della frutta, raggiungendo grandi concentrazioni di aromi e sapori”.
È così che nascono il Soave, il Valpolicella (classico, superiore e ripasso), l’Amarone e il Recioto. “In questo territorio produciamo i grandi vini della Valpolicella, ma abbiamo anche una novità, un rosato, davvero beverino, con un innovativo tappo a vite che riesce a trattenere tutti i profumi e le note fruttate del vino”.
“A volte innovare apre la strada a nuove proposte di gusto – spiega Mirko –, anche per questo noi vendiamo soprattutto all’estero, in Canada, Stati Uniti e Paesi del Nord Europa, dove il vino italiano è apprezzato per la sua struttura e la qualità e dove anche le novità vengono ben accolte”.
Ma l’Azienda Agricola San Cassiano non è solo vino, infatti 7 ettari sono dedicati a uliveto dove si produce olio della varietà Grignano: “Noi puntiamo ancora sulla raccolta a mano delle olive e le lavoriamo entro quattro ore con il frantoio aziendale, in questo modo preserviamo il gusto e riusciamo ad esaltare tutte le qualità organolettiche del nostro prodotto”, sottolinea Mirko. E i Sella stanno facendo anche qualcosa in più, perché proteggere il territorio vuol dire non solo preservare l’esistente, ma anche salvare quello che rischia di andare perso: “A Sprea c’è un orto botanico, di poco meno di 2 ettari, dove stiamo recuperando circa 300 varietà autoctone della Lessinia, un progetto pilota, nato con fini principalmente erboristici (ma dal quale è nato anche un ottimo amaro ndr) per ridare forza anche a queste tradizioni locali”.