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BLACK FRIDAY: STORIA E CURIOSITÀ

Il Black Friday è il giorno dopo la Festa del Ringraziamento e fino a non molti anni fa ne sentivamo parlare soprattutto come curiosità dagli States. Il Black Friday, infatti, segna tradizionalmente l’inizio del periodo di shopping natalizio, durante il quale i rivenditori sono disposti a offrire promozioni uniche 

Ma da dove ha origine questa tradizione e perché si chiama così? A differenza del Cyber Monday, che nasce direttamente come trovata pubblicitaria, il Black Friday ha una storia precedente, ma non è quella più condivisa sui social media da qualche anno a questa parte. 

Secondo la versione più diffusa, il Black Friday si chiama così perché era il giorno in cui gli schiavi venivano svenduti. Questa notizia si diffuse in maniera importante nel 2013, diventando infine virale nel 2014 grazie all’intervento della cantante Toni Braxton e del cestista JR Smith. 

Le prime tracce di Black Friday, per descrivere il giorno dopo il Ringraziamento, risalgono invece agli anni ’50 del secolo scorso: era un “venerdì nero” perché, secondo gli imprenditori, i dipendenti si davano malati per fare il ponte nel weekend.  

La sua attuale accezione è invece merito dei poliziotti di Philadelphia che utilizzavano questa espressione per descrivere un giorno segnato da ingorghi automobilistici e negozi invasi da clienti. Ogni Black Friday, infatti, tutti i poliziotti della stradale dovevano essere in servizio con turni di 12 ore. Così il “venerdì nero” cominciò a diffondersi nell’uso comune: nel 1975 fu nominato dal New York Times “il giorno più movimentato dell’anno per gli acquisti e il traffico”, ma solo negli anni ’80 cominciò ad avere rilevanza nazionale. 

Rimaneva un problema di marketing perché “Black Friday” ha un’accezione negativa. Negli anni ’80 si tentò di nobilitare la sua storia, raccontando che si chiamava così perché era il giorno in cui sui libri contabili si annotavano i profitti con l’inchiostro nero, quando fino a quel momento le perdite erano state annotate in inchiostro rosso. Per certi negozianti, infatti, erano proprio gli acquisti dello shopping natalizio quelli che permettevano di chiudere il bilancio in attivo. 

Questa volta lo stratagemma riuscì, e infatti la teoria che chiama in causa il colore dell’inchiostro è una delle più frequenti, nonostante la sua falsità. In realtà, solo nel 2003 il Black Friday è arrivato per la prima volta in vetta alla classifica dei giorni in cui si spende di più, fino a quel momento dominata dai giorni prenatalizi: la classica profezia che si autoavvera. 

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