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CANTINE SICURE: QUALI MODELLI ORGANIZZATIVI ADOTTARE

“Cantine sicure, aspetti tecnici e giuridici”. È questo il tema dell’interessante convegno, moderato dal direttore di AIPO Enzo Gambin, che si è tenuto lo scoro 23 marzo a Valgatara nella sala incontri della Banca di Credito Cooperativo Valpolicella Benaco.

A far gli onori di casa il presidente dell’istituto di credito Daniele Maroldi ed il direttore Alessandro de Zorzi. Tra gli intervenuti anche Mario Virgilio Gobbi, direttore UOC servizio prevenzione igiene sicurezza ambienti di lavoro Ulss 9 scaligera, e Stefano Albrigi titolare di Albrigi Tecnologie. L’avv. Alberto Franchi del Foro di Verona è intervenuto sul tema degli aspetti giuridici dell’operare in sicurezza all’interno delle cantine vinicole.

“Il tema affrontato, che ha visto come protagonisti le massime espressioni su questo argomento è stato debitamente affrontato sotto il profilo della prevenzione ma anche del post infortunio nel caso che accada un infortunio penalmente rilevante – commenta l’avv. Franchi -. Abbiamo quindi parlato di varie tipologie di casi, anche con lesioni gravi. Ecco perché abbiamo l’esigenza di mettere in sicurezza le aziende ed i modelli organizzativi rappresentano l’unico sistema che possa esonerarle da responsabilità penali. Questo significa per loro essere qualificate a livello europeo ma direi in tutto il mondo. In Italia i modelli organizzativi, purtroppo, non sono obbligatori ma lo diventeranno a breve. I costi relativi vanno sostenuti una volta sola ma poi i vantaggi sono notevoli: ad esempio la riduzione del premio Inail, ma anche la possibilità di avere la priorità nel momento in cui si partecipa a gare d’appalto, nell’accesso al credito bancario ma soprattutto nell’avere un’azienda a norma di legge”.

L’incontro è stato chiuso da Matteo Tedeschi, direttore del Consorzio Vini Valpolicella: “Gli argomenti trattati sono stati importantissimi, imprescindibili, un atto di civiltà poiché stiamo parlando della tutela dei lavoratori sul posto di lavoro. Ecco perché, ancor prima di parlare di qualità e sostenibilità dei nostri prodotti, tematiche a noi molto care, è ovvio che dobbiamo essere sicuri che chi lavora nelle cantine lo faccia in sicurezza nel rispetto della normativa. Non possiamo pensare di lanciare nel mondo dei prodotti che rappresentano l’eccellenza italiana se prima non ci preoccupiamo di garantire la sicurezza ai molti operatori che lavorano negli stabilimenti enologici”.

Marco Ballini

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