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CULTURA E TERRITORIO

Intervista a Lorenzo Simeoni, sommelier, membro dell’Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona, insignito nel 2017 dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con la medaglia di Cavaliere dell’Ordine al Merito, per l’impegno, lo studio e la ricerca sulle origini della viticoltura e il recupero delle antiche tecniche di produzione del vino.


Dove nasce il suo amore per la gastronomia e la viticoltura? 

Potrei dire, da sempre! Fin da piccolo amavo moltissimo la cucina, non solo la pietanza in sé per sé ma tutto quello che le ruota attorno: il fascino del servizio, la ritualità, la riscoperta delle antiche usanze, le tradizioni di un tempo. 

Al mio compleanno non chiedevo giocattoli ma secchielli da Champagne per collezionarli e studiarli in ogni loro minimo particolare. La liturgia del servizio, ecco cosa mi ha fatto innamorare! 

Questa passione si è concretizzata nella scelta di intraprendere gli studi alberghieri: tutti i giorni dalla mia casa di Montorio, a Verona, mi spostavo coi mezzi pubblici fino a Bardolino. Un sacrificio del quale non mi sono mai pentito! 

Terminati gli studi, è iniziata la vera avventura della mia vita, quella che mi ha portato a lavorare nei più bei ristoranti e alberghi d’Europa.  

E così, il mito della Grand Cuisine che ho sempre letto nei libri, si è concretizzato in realtà!  

Lei ha l’onore di essere membro benemerito dell’Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona. Vuole presentarci questa illustre realtà? 

L’Accademia, situata nel cuore di Verona nel meraviglioso Palazzo Erbisti, è un luogo d’eccellenza, fondata nel 1768 con lettera Dogale al fine di “occuparsi con buoni metodi e assiduo impegno sui modi di trarre dalla terra qual maggior frutto (…)”.  

Originariamente, questa istituzione nacque con lo scopo di studiare e tutelare i prodotti principi del nostro territorio: il bacco da seta, il grano e la vite. 

La biblioteca custodisce un patrimonio librario inestimabile, tutto da studiare e approfondire. L’Accademia può essere definita come un luogo dove si respira il sapere e lo si mantiene in vita attraverso la pubblicazione di riviste, monografie ed eventi, il tutto sempre nell’ottica di tramandare la cultura e le tradizioni locali. Per comprendere appieno la maestosità di questo luogo, vi invito a visitarla! 

Negli anni si è dedicato allo studio delle scienze vitivinicole, in particolare a un vino caro al territorio veronese: il Recioto… 

Il mio contributo nel mondo del vino risale al 2000, anno in cui ho iniziato ad occuparmi dell’organizzazione di prestigiose manifestazioni vinicole, dei veri e propri festival del vino. Successivamente, ho iniziato a interessarmi a vini specifici, in particolare al Recioto. Perché ho scelto questo vino? Perché è il vino storico di Verona, legato alle occasioni importanti. Il Recioto è il vino che si stappa per un battesimo, per una nuova nascita, per un fidanzamento.  

Ho iniziato a studiare la storia e l’evoluzione di questo vino, risalente almeno a 2500 anni fa, partendo dall’analisi di un’epistola scritta in latino tardo da Cassiodoro, la cui trascrizione in italiano è riuscita grazie al prezioso contributo di Mons. Angelo Orlandi, uno dei più grandi latinisti presenti a Verona. È stato proprio lui a introdurmi nell’Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona, della quale oggi sono membro benemerito.  

Credo sia necessario ricreare il vino Recioto con l’arte e la passione di un tempo, in quanto un vero prodotto d’eccellenza del nostro territorio, preservandone la qualità e la sua unicità! 

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