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FINANZA IN PILLOLE

FINANZA IN PILLOLE, rubrica a cura di Pier Paolo Abbà, Wealth Advisor di Mediolanum.


Stiamo vivendo giornate drammatiche dal punto di vista umano, documentate ora dopo ora dalle televisioni di tutto il mondo. La preoccupazione è ovviamente ai massimi livelli.  

Durante una recente trasmissione di carattere economico-finanziario, su un importante canale tematico, Stefano Volpato, Direttore Commerciale di Banca Mediolanum, ha ripercorso ciò che è accaduto sui mercati azionari diversificati dallo scoppio dei principali conflitti bellici, a partire dalla Seconda Guerra Mondiale.

In estrema sintesi, queste situazioni, che purtroppo sono state ricorrenti, hanno causato in media perdite del 21,7% in un arco temporale di 10 mesi, per poi vedere crescite immediatamente successive del 122,4% nei 50 mesi successivi. 

L’economia, usando una metafora, è sempre stata un camaleonte, che si è adatto a qualsiasi situazione abbia dovuto fronteggiare, crescendo nel tempo inesorabilmente, trascinando in questo trend gli indici azionari. Questi ultimi, è bene ricordarcelo, rappresentano il valore delle aziende quotate che producono beni e servizi per il mondo con una progressione continua. 

Tuttavia, esiste un problema di natura psicologica, ben studiato dalla Finanza Comportamentale. 

Per gli investitori, la percezione è che i mercati finanziari, soggetti periodicamente ad oscillazioni marcate, si muovano all’interno di un binario orizzontale.  

In realtà, alla prova dei fatti, non vi è nulla di più falso.  

Questo avviene perché, come dimostrato dal Daniel Kahneman, psicologo che vinse il Premio Nobel per l’Economia nel 2002, siamo programmati come esseri umani affinché le perdite provochino il doppio del dolore rispetto alla gioia che producono i guadagni della stessa entità. In molte circostanze nella vita questa caratteristica ci permette di difenderci dai pericoli provenienti dall’esterno. 

In altri termini, stiamo male il doppio quando perdiamo 10.000 euro rispetto al benessere generato da una vincita dello stesso importo. 

Riflettendo esclusivamente con razionalità, sappiamo con certezza che Diversificazione e Tempo di permanenza nei mercati consentono in ogni periodo storico, nonostante le crisi attraversate, di vincere sempre. I momenti di volatilità rappresentano unicamente un fattore incrementale di rendimento. 

Il Prof. Paolo Legrenzi, professore emerito di psicologia presso l’Università Ca Foscari di Venezia, ci spiega il perché “la paura è il peggior nemico per le nostre scelte di investimento”.

Noi vogliamo un extra-rendimento (del 3-4%) da parte del mercato azionario, per compensare la maggiore paura della loro discesa in alcuni momenti. 

L’altra grande difficoltà, per una persona che non abbia un Consulente capace di guidarlo verso le scelte finanziarie virtuose, è rappresentata dal fatto che nel campo degli investimenti le previsioni di breve termine sono molto difficili da fare. Se così non fosse non avrebbe senso diversificare.

Il ruolo fondamentale del Consulente Finanziario è quello di tradurre tutto questo in comportamenti virtuosi, utili per i progetti di vita dei suoi Clienti. Ciò oggi è ancor più importante, in quanto la liquidità in conto equivale ad una perdita certa in termini reali, alla luce dell’inflazione sempre più elevata, prossima al 5%. 

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