Nell’ultimo periodo si è arrivati al livello massimo di panico e stress rispetto ai fondamentali degli Istituti di credito. Cosa fare da investitori? Ecco alcune considerazioni basate sui dati.
1) La Silicon Valley Bank, in America, ha avuto problemi di liquidità in seguito ad una crescita molto veloce dei depositi e al fatto di aver investito gli attivi in titoli di stato americano a scadenze lunghe, prendendosi troppo rischio di tasso in un momento sfavorevole. Si tratta di una banca regionale, non sottoposta al controllo diretto della Banca Centrale (FED), così come per le due banche legate al “mondo cripto”, le quali hanno avuto la stessa sorte in queste ultime settimane. In Europa e in USA il sistema bancario nel suo complesso è liquido e solido, in quanto i principali Istituti, quelli di maggiore dimensione, ritenuti sistemici, sono sottoposti alla rigida regolamentazione e vigilanza di BCE e FED. Non esiste alcun rischio contagio e non abbiamo un rischio sistemico.
2) In Italia possiamo state molto tranquilli, perché dopo la crisi finanziaria 2008/’09 si è assistito ad una ristrutturazione che ha portato ad un forte rafforzamento patrimoniale. In particolare, Banca Mediolanum risulta essere, alla prova dei fatti,
tra le primissime banche in Europa per solidità e liquidità (CET 1 al 20,6% e LCR al 322%).
3) Credit Suisse era negli ultimi anni l’anello debole della catena delle grandi banche per risk management, in quanto è stata colpita da due frodi, Archegos e Greesill, una americana e l’altra australiana. Non c’è bolla di asset in Europa e a livello di capitale e liquidità Credit Suisse non ha problemi. In poche ore, proprio per questo, UBS ha messo a punto un piano di salvataggio, con il pieno sostegno e le rassicurazioni dalla Banca Centrale Svizzera. L’integrazione tra i due Istituti creerà una realtà con oltre 5.000 miliardi di dollari di asset, che le consentirà di diventare un asset manager leader in Europa.
4) I tassi a livello globale rallenteranno, anche perché quanto successo negli Stati Uniti ha di fatto generato la più grande stretta monetaria al mondo. Infatti, i criteri di rischio sono stati alzati e quindi ci sarà meno disponibilità di credito. Questo, automaticamente, farà scendere l’inflazione. Stiamo arrivando al picco dei tassi e, inevitabilmente, l’inflazione scenderà.
5) Da diversi decenni non si assisteva ad una finestra temporale di opportunità nel comparto obbligazionario, anche nel settore finanziario, come questo. Oggi abbiamo alti livelli di panico con fondamentali solidi degli emittenti. Questi sono i fattori che descrivono i momenti in cui si aprono finestre di opportunità importanti da cogliere sui mercati, prima che si chiudano.
6) Le banche europee sono solide e liquide, con attivi di buona qualità. Anche Deutsche Bank, oggetto di attacco speculativo nelle ultime ore, lo è.