Tanto cibo, tanto spreco. Nella triste classifica dei prodotti più buttati ci sono insalata, verdure, yogurt e salse. Vale oltre 6 miliardi di euro lo spreco del cibo nelle case e 9 miliardi lo spreco di filiera, dai campi alle case. Numeri da capogiro se si pensa che in Italia, oltre 2,6 milioni di persone faticano mettere insieme il pranzo con la cena a causa dell’aumento dei prezzi e dei rincari.
Tutti possiamo fare qualcosa nella nostra quotidianità per ridurre lo spreco, in primis acquistando solo ciò che ci serve realmente, meglio quindi quando si va a fare la spesa prepararsi compilando liste precise, scegliendo alimenti locali e di stagione, consultando etichette e scadenze, utilizzando al meglio frigo, freezer e dispensa per gli alimenti, stipando con metodo i cibi e cucinando le porzioni giuste, senza esagerare.
Tutto questo per garantire una maggiore sostenibilità alimentare: se non volete ridurre gli sprechi per salvare l’ambiente, almeno fatelo per il portafogli, con l’inflazione che avanza bisogna imparare a fare anche economia domestica.
Il problema dello spreco alimentare è uno dei più gravi paradossi dell’attuale sistema di produzione del cibo. In un mondo dove ancora oggi la sicurezza alimentare non è garantita per tutti, se si riducessero le perdite, o gli sprechi alimentari, si potrebbe garantire più cibo per tutti, ridurre le emissioni di gas serra e allentare la pressione sulle risorse naturali, in particolare acqua e suolo, per aumentare la sostenibilità dei nostri sistemi di produzione e delle nostre società.
Il mondo si avvicina rapidamente al 2030, anno di verifica degli Obiettivi dell’Agenda delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, ma sono ancora troppo lontani gli obiettivi ‘famezero’ e ‘sprecozero’, ormai è indispensabile una svolta ecologica a tavola per aiutare il Pianeta e la nostra salute.