Silvia Marcazzan, componente di giunta con delega alla montagna di Coldiretti Verona e membro del direttivo dell’Ente Parco Regionale della Lessinia, racconta l’importanza dell’agricoltura in montagna, la valorizzazione dei prodotti locali e il legame con il turismo.
Cosa contraddistingue il territorio della Lessinia?
La Lessinia, ovvero la nostra montagna veronese, è composta da un’area protetta di oltre 10 mila ettari, gestita dall’Ente Parco Regionale della Lessinia. Un paradiso verde incastonato tra le piccole Dolomiti, la città di Verona e il Monte Baldo. Basterebbero i vini della Valpolicella Terra dei Forti e Durello nonché il formaggio Monte Veronese Dop a dare lustro gastronomico alla Lessinia, ma molti sono i prodotti e i piatti tipici del comprensorio. Nel ventaglio di valli che si allarga a sud degli alti pascoli maturano pregiate uve da vino e frutta. La frutticoltura ha i suoi alfieri, soprattutto nelle valli d’Illasi e dell’Alpone, in ciliegie e castagne. Degni di nota sono anche gli svariati formaggi di malga e d’allevo, le erbe aromatiche e officinali con le quali vengono realizzati da mani esperte vari prodotti alimentari, cosmetici e liquori e il pregiato miele, al quale Bosco Chiesanuova dedica ogni anno una festa.
Quali sono i luoghi simbolo del Parco Naturale della Lessinia?
Svariate sono le bellezze paesaggistiche da visitare in Lessinia: il Corno d’Aquilio, un rilievo situato nella parte più occidentale del Parco, caratterizzato da ripide scarpate che si alternano a versanti dolci e ondulati occupati dagli alti pascoli; le Cascate di Molina, oasi naturalistica caratterizzata da un vorticoso torrente che forma spumeggianti cascate, numerosi salti d’acqua e laghetti; il Ponte di Veja, imponente ponte naturale in roccia tra i più grandi d’Europa, situato nel comune di Sant’Anna d’Alfaedo. Altrettanto suggestive sono la Valle delle Sfingi, la Grotta di Fumane, le foreste di Folignani, di Giazza e della Val d’Adige e la Pesciara di Bolca.
Il territorio dell’Alta Lessinia è conosciuto per la presenza diffusa di malghe…
Proprio così, in queste aree sono presenti oltre centoventi malghe. La monticazione nell’Alta Lessinia si è evoluta nel tempo e i formaggi del territorio hanno assunto un’importanza crescente nell’ambito dei prodotti rurali, andando a pregiarsi della Denominazione di Origine Protetta. Noi allevatori ci possiamo definire i “custodi della Lessinia”, perché ci impegniamo a preservare il territorio in tutte le sue peculiarità. È importante non dimenticare le antiche tradizioni, come ad esempio quelle della transumanza, del pascolo e dell’alpeggio, attraverso l’organizzazione di eventi che mantengano viva la nostra Lessinia.
Come mantenere forte il legame con il turismo odierno?
Innumerevoli sono le potenzialità turistiche della Lessinia tra storia, paesaggi ed enogatronomia. Il grande caldo di questa estate ha portato molte persone a ricercare il fresco delle nostre montagne. Le aziende stanno adottando sempre di più la vendita diretta e la multifunzionalità, dato il forte aumento di turismo post pandemia. Si ha sempre più voglia di godere del refrigerio, apprezzare la bellezza del silenzio, rifocillarsi di prodotti tipici in malga, passeggiare in tranquillità oppure avventurarsi in escursioni più impegnative. Alla declinazione del “mordi e fuggi” per la parentesi del weekend, se ne affianca adesso un’altra: quel turismo di prossimità che è, per certi versi, una delle eredità lasciate dalla pandemia. Da tempo i segnali del cambiamento delle alte terre scaligere erano evidenti, nella direzione della riscoperta della montagna. Ora dobbiamo solo proseguire in questa direzione!