Franca Castellani, Vicepresidente di Coldiretti Verona e Presidente del Consorzio Veronatura, fa un bilancio della produzione del radicchio rosso di Verona, tra cambiamenti climatici, aumento dei costi e cambiamento delle abitudini da parte dei cittadini veronesi.
La produzione del radicchio rosso di Verona quest’anno registra un aumento dei costi e una diminuzione della produzione…
Proprio così, la produzione del radicchio rosso nel territorio veronese ha sempre avuto un’importanza rilevante, basti pensare che nella provincia di Verona sono circa 850 gli ettari coltivati, circa -20% rispetto al 2022.
Un’eccellenza della tradizione scaligera che rischia una significativa riduzione a causa dei cambiamenti climatici come la siccità e le alte temperature che hanno reso difficoltose sia la semina che la messa a dimora delle piantine nella scorsa estate. Gli elevati costi di produzione e la difficoltà nel reperire manodopera sono state le principali problematiche di quest’ultimo anno.
Un caldo anomalo che però non ha intaccato l’ottima qualità di questa produzione d’eccellenza…
Confermo. Nonostante le alte temperature registrate anche nel corso del periodo invernale, la produzione del radicchio si conferma buona sia in termini di qualità che di quantità. I prezzi rientrano nella media, anche se rispetto all’anno scorso è stata registrata una significativa impennata dei costi, che è arriva a toccare quota + 30-40% rispetto al 2021; coltivare un ettaro di radicchio rosso, ad oggi, costa circa 7000 euro. Questo aumento comporta di anno in anno un calo di ettari e di produzione da parte degli agricoltori, a favore di altre colture più redditizie come i cereali. Stando ai dati elaborati da Coldiretti, l’impennata dell’inflazione nel 2022 è costata ai veronesi circa 42 milioni di euro in più per il settore ortofrutticolo e oltre un terzo delle imprese agricole si vede costretta a lavorare in una condizione di reddito negativo a causa dei continui rincari.
Qual è la risposta dei cittadini a questo aumento dei costi?
L’analisi di Coldiretti/Censis ha evidenziato come otto cittadini veronesi su dieci abbiano adottato l’abitudine di fare una lista ponderata degli acquisti da effettuare, per tenere sotto controllo le “spese d’impulso”. Anche i luoghi dove recarsi a fare la spesa sono cambiati: è dimostrato che il 72% dei consumatori si reca a fare acquisti nei discount e l’83% acquista prodotti in offerta.