Troppo spesso beviamo il nostro amato caffè espresso senza dedicargli la giusta attenzione e il giusto tempo. Lo beviamo in un sorso, come si trattasse di una medicina o di una bevanda poco piacevole al gusto. Per degustare il caffè espresso, traendone il massimo piacere, è importante seguire alcune semplici indicazioni.
Innanzitutto, assaporare il caffè espresso con maggior consapevolezza rappresenta la regola fondamentale per poter trarne piena soddisfazione. Il concetto risulta valido non solo per il caffè ma per tutto ciò che vogliamo apprezzare, cibo o bevanda che sia. Inoltre, una corretta degustazione permetterà anche di valutare se il caffè che ci apprestiamo a bere è di qualità eccellente oppure “dubbia”. Quindi, quando ci troviamo davanti una tazzina di caffè, ecco quali sono le regole da seguire:
Prima regola: osserviamolo. Prendiamo la tazzina, muoviamola e osserviamo la crema. Essa appare ricca e voluttuosa oppure scarsa? Segue il movimento, impedendoci di vedere la bevanda sottostante, oppure si rompe? La qualità della crema ci fornisce informazioni estremamente utili. Se la crema è ricca e voluttuosa e con una trama molto fine, vuol dire che il caffè è stato estratto correttamente e quindi non sarà né troppo amaro (sovraestratto), né troppo acquoso e privo di corpo (sottoestratto).
Seconda regola: percepiamo gli aromi e i profumi. Questa prassi aiuta sia a rilassarci che a percepire se il caffè è buono oppure ha dei difetti. Inoltre, un’importante ricerca ha chiaramente evidenziato come sentire il profumo prima di degustare il caffè espresso abbia degli importanti effetti benefici sulla nostra salute.
Terza regola: Degustiamolo lentamente, cercando di percepirne i gusti senza berlo in un unico sorso. Questo ci permetterà di assaporare i retrogusti di ciliegia o cioccolato, di agrumi o fiori. Oppure, se il caffè è scadente, sentiremo retrogusti di bruciato, di muffa, di terra o legno.
Apprezzare un buon caffè significa degustarlo. Sono infatti oltre 900 i componenti chimici dei suoi aromi, quindi sono potenzialmente infinite le combinazioni che rendono ogni degustazione un’esperienza unica!