Lavorare dietro il bancone ha un profondo valore sociale: fare questo lavoro con passione, etica professionale e disciplina è la chiave per ottenere successo! Instaurare una relazione empatica con il cliente, comprendendone i gusti, le esigenze e le richieste, è il segreto per instaurare rapporti di clientela duraturi nel tempo.
Recenti studi di settore hanno dato indicazioni su come approcciarsi al cliente e poter lavorare al meglio in relazione con esso, sottolineando gli step fondamentali per aumentare la soddisfazione del cliente al bar.
Quella che era una consuetudine non scritta tra i baristi delle generazioni passate, è stata codificata per rendere più facile l’approccio delle nuove generazioni a questo lavoro che risente della crisi e del cambiamento di costumi nella società. Quali sono dunque le regole fondamentali da seguire per un barista che vuole soddisfare il proprio cliente? Gli studiosi hanno battezzato questa norma non scritta come la “Regola delle tre A”: Attenzione, Ascolto e Azione.
Attenzione
Qualsiasi cliente vuole sentirsi unico anche se si tratta dell’ennesima persona che entra nel locale per ordinare un caffè. Accogliere con il sorriso, servire un cocktail a regolare d’arte, confezionare con cura un panino sono tutte azioni che non devono mai mancare quando si lavora a diretto contatto con il pubblico.
Ascolto
La parola ascolto significa osservare la persona che si ha davanti e interagire con essa. A seconda della tipologia di avventore, cambia il tipo di ascolto che il barista può dare. C’è il cliente frettoloso, l’habitué e colui che cerca il dialogo.
Gli analisti del settore dividono queste tipologie di frequentatori in presto-tempo, prendi-tempo e perdi-tempo: è compito del barista individuare e soddisfare il bisogno di ascolto delle diverse persone che si recano nel suo locale.
Azione
È il risultato finale delle A precedenti. Il far bene le cose, il sapersi porre al cliente porta al compimento di azioni che, se fatte bene, portano ad un risparmio di tempo e nel guadagno in termini interpersonali e di introiti.
Agire presuppone attenzione e osservazione-ascolto degli avventori. Agire non significa far bene un tramezzino o un cappuccino, ma significa interpretare come il cliente vuole che si compia un’azione.
Questo va coniugato con i normali ritmi lavorativi e le azioni che si compiono ogni giorno. Chiedersi sempre se si sta facendo il massimo e al meglio porta a cercare soluzioni migliori sia per quanto riguarda i rapporti interpersonali sia per quanto riguarda il lavoro per soddisfare i bisogni del cliente.
Queste semplici regole, che definiscono in linea di massima un’etica professionale, vanno rispettate e permettono la crescita e il successo del proprio locale. Le doti di attenzione, ascolto, azione, sono fondamentali per l’immagine e il profitto dell’attività.