La Consulenza per pianificare il proprio futuro
In un Paese che sta invecchiando rapidamente il tema della non autosufficienza non può essere sottovalutato. Anche perché per gli anziani di oggi la probabilità di avere uno o due figli in zona in grado di restituire almeno una parte delle cure (e dell’amore) ricevuti da piccoli è ancora buona.
Ma per gli anziani di domani? Lo scenario cambia. Di figli ce ne sono meno. Più frequentemente uno solo. Sempre che poi non sia dovuto “emigrare” per lavoro in qualche altra città se non addirittura all’estero, eventualità assai più frequente rispetto al passato. In un recente articolo a firma di Chiara Daina, viene riepilogato come si sviluppa l’assistenza del SSN, che è ben strutturato in 3 fasi secondo tre livelli di necessità di assistenza incrementali che prevedano il supporto a domicilio, elemento essenziale per lasciare l’anziano nel suo contesto naturale: la sua Casa.
Il Medico di base è il primo step: dovrebbe fare le visite a domicilio ogni 15gg. E qui abbiamo già oggi la prima sfida. Mettere in equilibrio domanda e offerta con l’ondata di pensionamenti in atto tra i medici del SSN da una parte, e la crescita inevitabile di domanda del servizio dall’altra. Poi, quando l’esigenza di assistenza diventa più forte, si possono attivare L’Adi (assistenza domiciliare integrata), o ancora più avanti il Sad (servizio assistenza domiciliare), quest’ultimo con compartecipazione economica dell’assistito e della sua famiglia. E qui la seconda sfida: riusciranno le case comunali (perché siamo a livello di bilanci locali) a sostenere spese che in prospettiva non potranno che crescere?
Ancora una volta credo che ognuno di noi debba farsi parte attiva del proprio futuro. E siccome facciamo una gran fatica a farlo, credo sia compito della Consulenza svegliarci dall’inerzia e pianificare oggi quello che potrebbe essere troppo tardi pianificare domani. La Protezione viene prima anche perché dopo, spesso, è tardi.