Intervista a Roberto Covallero, nuovo Fiduciario
Quali sono le principali iniziative che intende promuovere come nuovo Fiduciario per sostenere e diffondere i valori dell’organizzazione?
Innanzitutto, voglio sottolineare che lavoreremo come un team coeso, composto da me e altri dodici appassionati, ognuno con le proprie deleghe. Una novità significativa è la presenza di ben quattro consiglieri under 30, a maggioranza femminile, segno di rinnovamento. Il nostro motto “Buono, pulito e giusto” verrà declinato in tutte le sue sfumature per promuovere il giusto valore del cibo, dando spazio a coloro che lo producono in armonia con l’ambiente e valorizzando le tradizioni locali.
Tra le prossime azioni, promuoveremo la conoscenza e tutela dei Presidi, protagonisti di una serata a Isola della Scala (VR) e di serate monografiche al Castello di Montorio a fine settembre. A metà settembre parteciperemo all’evento “Cheese” di Cuneo, cinque giornate di degustazioni, convegni e incontri dedicati al mondo del formaggio a latte crudo. Inoltre, ci impegneremo a creare un punto di riferimento Slow Food in Valpolicella per valorizzare il settore vinicolo, e riprenderemo le degustazioni con la Banca del Vino. Parteciperemo anche con la Cittadella Slow Food a Hostaria e, tra novembre e dicembre, organizzeremo l’evento di presentazione di Slow Wine 2024, possibilmente affiancato dalla nuova edizione della Guida de L’Osteria d’Italia. Infine, nell’ambito didattico-scientifico, continueremo a promuovere il progetto “Orti in Condotta” con le scuole primarie, per educare le nuove generazioni al mondo dell’agricoltura e delle piante e valorizzare i prodotti tipici locali.
Come pensa di coinvolgere i giovani per farli diventare protagonisti nel cambiamento delle abitudini alimentari?
La sostenibilità e la biodiversità sono questioni cruciali che si impongono e che devono diventare le parole d’ordine del futuro, coinvolgendo i giovani in maniera attiva. Dobbiamo affrontare queste tematiche con determinazione. L’aspetto del “buono” applicato al cibo e al bere sta riscuotendo grande interesse, specialmente tra i giovani, come dimostrano i corsi di cucina per assaggiatori e sommelier sempre più affollati. È necessario rinnovare l’immagine di Slow Food, coinvolgendo sempre di più i giovani nel nostro movimento.
L’accesso a cibo sano e sostenibile è un tema importante per Slow Food. Come pensa di collaborare con altre organizzazioni locali e istituzioni per raggiungere tale obiettivo?
A livello locale, stiamo già collaborando con le condotte di Verona Ovest e Verona Sud e abbiamo ottime relazioni con scuole alberghiere grazie al progetto “Orti in Condotta”. L’obiettivo futuro è sondare nuove possibilità di collaborazione con i comuni, a partire da quello di Verona, con la speranza di trovare nuove opportunità di dialogo per promuovere un’alimentazione consapevole e sostenibile a livello locale.