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STARBARS, L’ARTE DELLA MIXOLOGY

La mixology è una pratica raffinata che punta a ricreare un’esperienza di degustazione intima e totalizzante, in grado di coinvolgere tutti i sensi di chi beve un cocktail. Si dice che la mixology, a livello professionale, rappresenti per il mondo del beverage ciò che la cucina gourmet rappresenta per il mondo del food. 

L’arte della miscelazione risale ai primi decenni dell’800 quando a New York il barman Jerry Thomas iniziò a miscelare alcuni tipi di liquori creando proposte originali che divennero cocktail famosi, diffusi in tutto il mondo.  

In questi ultimi anni il fenomeno Mixology si è diffuso a livello internazionale. Le tecniche di miscelazione si sono affinate nel tempo, le competenze e le conoscenze dei barman sono sempre più elevate e la capacità di saper unire con arte gli ingredienti ha portato a ridefinire la professione del barman in quella del “Mixologist”, ovvero il barman dedito alla creazione di prodotti home-made. Una sorta di alchimista che utilizza le materie prime provenienti da tutto il mondo, le miscela, sperimenta e crea cocktail originali e dal sapore unico.  

Nel corso del tempo, si è assistito a un’evoluzione nei gusti dei consumatori e nelle materie prime selezionate dai barman, che hanno permesso all’arte della mixology di aprirsi alla sperimentazione. I modi per miscelare un drink sono davvero tanti e ogni barman segue un suo stile personale ma due sono le principali scuole: il Flair Bartending e la Mixology. 

Il Flair Bartending è nella creazione dei cocktail quello stile caratterizzato da mosse rapide e acrobatiche, che punta a rendere l’esperienza alcolica uno spettacolo per il cliente, senza tralasciare la qualità del cocktail. Questa tecnica è stata la più diffusa espressione di bartending fino agli anni 2000. 

La Mixology ha trasformato la pratica di miscelare i drink in una vera e propria arte ai confini con l’alchimia. Si tratta infatti di uno stile più “intellettuale”, basato sulla misurazione attenta degli ingredienti. Nei corsi da barman ispirati alla mixology, i cocktail vengono preparati con movimenti lenti ed estremamente eleganti e il barman fornisce al cliente una descrizione affascinante del drink, consigliandolo su come assaporare al meglio la bevanda. Questo crea un’atmosfera vintage molto raffinata che riporta indietro nel tempo, nei locali “Speakeasy” del Proibizionismo. 

Se nel flair si punta a stupire, nella mixology si cerca invece di arricchire l’esperienza del consumatore. Ma quale sarà il futuro della Mixology e le prossime tendenze? Il re dei cocktail, Dale DeGroff, dalla lunga carriera come barman e mixologist, ha recentemente espresso la volontà di portare nel mondo dei cocktail un approccio gastronomico. Il settore dei cocktail sarà sempre più popolato da bartender legati alla ricerca di ingredienti freschi, genuini, da miscelare per tornare a ricette semplici ma con un tocco sofisticato “ad effetto”. 

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