Mariangela Fogliardi, consulente presso lo Studio Commercialista Fogliardi che da oltre quarant’anni assiste numerose strutture turistico-ricettive di Verona e del Lago di Garda, fa un bilancio della stagione veronese 2022.
Come può essere definita la stagione turistica veronese 2022?
La stagione turistica 2022 può essere definita straordinaria: il Veneto, in generale, ha vissuto e sta tutt’ora vivendo una ripresa importantissima che spazia dalle città d’arte ai luoghi museali, fino alle attività turistico-ricettive. I risultati ottenuti hanno superato ogni previsione.
A fronte di un numero importante di attività che hanno avuto dei picchi di crescita notevolissimi, esiste una percentuale di strutture ricettive che, seppur con un sostanziale ottimo risultato, hanno riscontrato più difficoltà. Il tema principale che ha coinvolto l’ambito turistico-ricettivo è quello del reperimento del personale che, al di là di tutti i disservizi che può creare, ha spinto gli imprenditori a fare delle scelte riguardo la tipologia e il numero di servizi offerti. La problematica relativa all’assenza di personale ci fornisce un risultato in parte alterato perché, per esempio, la struttura ricettiva che ha dovuto rinunciare al servizio ristorante avrebbe probabilmente portato a casa un risultato ancora più straordinario se avesse avuto la possibilità di garantire quel servizio aggiuntivo.
Qual è il target di turisti che ha visitato la città di Verona e il Lago di Garda?
Il Veneto, in particolare il Lago di Garda, può vantare un’offerta molto interessante perché capace di soddisfare a 360°: si rivolge a tutti i target di turisti, dalle famiglie, ai gruppi di amici, alle coppie appartenenti a ogni fascia d’età.
Si è notato, inoltre, come il Covid abbia cambiato la mentalità delle persone: si è sentita sempre più forte l’esigenza di respirare, di stare in spazi aperti in contatto diretto con la natura. L’offerta turistica del Lago di Garda ha raggiunto un’altissima qualità che accontenta soprattutto il nuovo trend, quello degli agricampeggi: una realtà straordinaria che in Veneto sta conoscendo un boom notevolissimo e che permette di stare a contatto con la natura all’interno di un ambiente agricolo.
Come si è innovato il settore turistico-alberghiero per far fronte ai cambiamenti degli ultimi due anni?
Il fenomeno post Covid analizzato ci dice che le persone hanno voglia di muoversi, di sentirsi liberi, di non avere costrizioni. Si ha bisogno di una vacanza estremamente stimolante. Il turista è incuriosito e ha voglia di viaggio, di esperienze diverse, di provare il cosiddetto “turismo esperienziale”. Un esempio può essere l’esperienza di imparare a fare il tortellino di Valeggio o gli agricampeggi che si sono attrezzati per fare le cene in vigna. Innovazioni che vengono incontro a un tipo di turismo che ha necessità di evadere. In questo contesto nasce il sempre più forte turismo della bicicletta, anche detto “turismo lento”. Nella zona di Valeggio sul Mincio ci sono strutture che permettono di noleggiare bici e attrezzature alla portata di tutti, dai più esperti ai principianti.