Verona tra le mete preferite dei turisti. Il 2023 infatti si appresta ad essere l’anno della rinascita del turismo italiano. Dopo le difficoltà legata alla pandemia, italiani e stranieri riscoprono le bellezze nazionali. E se Il 2022 ha visto il ritorno del turismo, con un +66% rispetto al 2021 pandemico, le previsioni per l’anno sono in netta crescita. Non solo mare, montagna e campagna, ma soprattutto le città d’arte tra cui Roma, Venezia, Verona e Firenze, saranno tra le mete preferite dei turisti. Previsioni confermate anche da Enit, l’ente del turismo italiano, che stima che il 37,7% dei viaggiatori internazionali sceglierà l’Italia, l’8% in più rispetto agli ultimi cinque anni. Già nel 2022 l’Italia è stata al quarto posto per flussi di turismo internazionali e nelle intenzioni di viaggio per il 2023, secondo gli esperti, sarà seconda solo dopo la Francia.
Il viaggiare oggi diventa “motivazionale”: non basta la bellezza del luogo, le destinazioni devono offrire qualcosa di più, dare un motivo per cui essere scelte come la cultura, le esperienze all’aria aperta, l’enogastronomia.
Secondo la ricerca sui trend di viaggio effettuata da Marriott Bonvoy, le vacanze all’insegna del benessere costituiranno la modalità preferita dagli italiani (63%) nel 2023. Di questi, il 53% dice di essere diventato più consapevole del proprio benessere, il 40% dice di avere bisogno di una pausa dalla vita di tutti i giorni e il 47% non vuole tornare da una vacanza più stanco di quando è partito. Anche la sostenibilità è un fattore chiave, almeno a parole: il 70% degli intervistati afferma che l’attenzione per l’ambiente ora ha un certo impatto sui propri viaggi. Più di un terzo (35%) dichiara di essere consapevole dell’impatto ambientale delle proprie vacanze, e afferma che i fattori ambientali definiranno i propri viaggi, anche nella scelta di aziende che hanno un impatto ambientale positivo.
Le offerte di viaggio e le strutture ricettive dovranno quindi tenere conto delle scelte dei turisti per vacanze da sogno da ripetere magari l’anno successivo. Da non dimenticare l’interesse per le produzioni enogastronomiche dei territori. Circa 1/3 della spesa delle vacanze sarebbe secondo le ricerche destinato per consumare pasti fuori ma anche per acquisto di alimenti, di souvenir o specialità enogastronomiche. Specialità che i visitatori esteri continuano peraltro a ricercare anche una volta tornati nei paesi di origine, con un importante effetto promozionale che spinge l’export nazionale.
Ada Sinigalia